L’identità si costruisce attraverso un’interazione in un continuum
sociale e attraverso una “continuità” esperita tra identità passata e presente,
verso una progettazione futura.
La relazione organismo-ambiente (fisico e sociale) nei suoi cambiamenti
richiede una continua adattatività, un processo continuo di elaborazione
delle informazioni e “rielaborazione” continua con “aggiustamenti”
funzionali all’ottimale relazione organismo-ambiente.
Non mi soffermo in questa sede a considerare il percorso di ricerca
in psicologia ambientale ed in psicologia dello sviluppo relativamente
al tema, evidenzierò soltanto la “gestione economica” delle risorse psichiche
nel lavoro continuo di “adattamento relazionale” all’ambiente.
Questo comporta strategie di esemplificazione, euristiche ed errori di
“elaborazione”, su cui potremo soffermarci in sede di discussione.
In questa sede è importante, credo, far riferimento al costrutto generale
della ricerca che ha il pregio di aver messo a fuoco il momento più
importante della “transizione”: il momento iniziale di “impatto” con il
nuovo ambiente, la prima percezione di difficoltà. Questa fase impone
un immediato confronto con il “repertorio di conoscenze” passate che
condizionano la “lettura” della situazione, l’attribuzione di significati e
valori…
Il contesto socio-culturale in cui avvengono le prime esperienze favorirà
l’attivazione di “dissonanze” tra categorizzazioni “passate” e avvenimenti
presenti e richiederà una “revisione” delle strategie cognitive
utilizzate precedentemente, per meglio rispondere a situazioni nuove
che la realtà propone
Nativi digitali
13 anni fa
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