Il fatto che le relazioni fra individui, come pure la loro appartenenza a comunità o a identitàcollettive, non sono più regolate soltanto dalle vicinanze spaziali; il fatto che essere vicini (o lontani) non dà più alcuna garanzia di esserlo anche culturalmente, emotivamente, progettualmente. Questi processi fanno sì che il singolo individuo spesso faccia parte di comunità quanto mai differenti, e che assuma su di sé identità ( appunto) quanto mai differenti. Il mondo oggi non si sta de-spazializzando, ma piuttosto si staavvolgendo in una molteplicità di spazi comunicativi, in cui il simbolico, il geografico, lo storico, il soggettivoformano nodi quasi inestricabili. Questi spazi variano quanto ad ampiezza, natura, scopi, obiettivi, durata, e talvolta sono contrastanti e conflittuali. Allorché l'individuo affronta il problema di abitare insieme questi molteplici spazi, scopre in lui stesso identità quanto mai diversificate e stratificate, e deve mediare fra le tensioni e i conflitti che fra di esse intercorrono. In questo modo, un problema formativo di importanza essenziale è aiutare l’individuo a integrare e a connettere identità di tipo spaziale (l’appartenenza a uno stato, a una regione, a un continente, a una città) e identità di tipo non spaziale, identità puramente individuali e identità collettive, identità antiche e identità nuove. Certo, la sfida alle correnti forme di convivenza è molto forte: le attuali idee di “cittadinanza” e di “nazionalità” sono ancora basate su di un mondo che dava per scontato la prevalenza di identità di tipo spaziale.Tuttavia è solo assumendo fino in fondo la sfida delle identità multiple chela scuola può creare un contesto creativo adatto ai cambiamenti in corso.
Nativi digitali
13 anni fa
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